1916 L’anno in cui l’ora legale è introdotta in Italia. Il decreto, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 27 maggio di quell’anno, specifica che il provvedimento sarebbe entrato in vigore dal 3 giugno. I quotidiani dell’epoca dedicano alla notizia un piccolo spazio, in mezzo a bollettini di guerra e altri aggiornamenti sull’andamento del conflitto mondiale che si sta combattendo. A ispirare la decisione è proprio la guerra: l’ora di luce guadagnata in una fase “utile” della giornata (il tardo pomeriggio) può essere così impiegata per produrre armi e munizioni, al costo di un’ora di luce persa al mattino presto (momento considerato meno produttivo). Finita la guerra, si valutarono i vantaggi in termini di risparmio energetico. L’ora legale fu ripristinata e poi soppressa più volte, finché – a partire dal 1966 – in Italia entrò in vigore ogni anno.
543.800.00 kWh È il risparmio energetico annuo quantificato dal gruppo Terna per effetto dell’ora legale. Equivale al fabbisogno energetico della pubblica illuminazione in Sicilia.
+1 % L’aumento dei consumi di energia stimato invece da un gruppo di studiosi contrari all’ora legale (Università della California): l’aumento sarebbe legato principalmente al conseguente maggiore uso di condizionatori d’aria.
-3% La diminuzione delle attività criminose, conseguenza del prolungamento di un’ora di luce, secondo dati del Ministero degli Interni.
15% La percentuale di adulti nei quali, secondo uno studio del Dipartimento di Scienze Psichiatriche della Sapienza di Roma, il ripristino dell’ora solare provoca senso di irritabilità, fatica e difficoltà di addormentarsi.
3 settimane Il tempo che, secondo uno studio svizzero condotto su 500 teenager, potrebbe essere necessario per i più giovani per abituarsi al cambio d’ora.
1 su 2 I bambini che, secondo un’indagine del Codacons, manifestano disturbi del sonno in seguito ai due cambi di orario (Solare->Legale e Legale->Solare).
50% La percentuale degli italiani favorevoli all’ora legale com’è attualmente. Si tratta probabilmente di un disagio dovuto non tanto all’ora legale in sé, quanto ai 2 “cambi d’ora” che produce ogni anno. Tanto che, all’ipotesi di adottare l’ora legale per tutto l’anno, la percentuale degli italiani favorevoli aumenta fino all’80% (indagine Codacons).
-117.000 auto diesel L’impiego dell’ora legale in Italia consente di ridurre le emissioni di anidride carbonica equivalente di una quantità pari a 246.000 tonnellate (stima da dati Globales Emissions-Modell integrierter Systeme). È la quantità (media) di CO2 emessa in un anno da 117 mila auto a gasolio (considerando modello medio e percorrenza di 12 mila km/anno da dati Istat).
23,1 % La percentuale del risparmio, sul totale annuo, che si realizza nel solo mese di aprile: dei mesi nei quali l’ora legale resta in vigore, questo è il mese con le giornate più “corte” e dunque anche quello in cui il provvedimento risulta più vantaggioso.
5 effetti collaterali La ricerca scientifica dà ragione ad alcune delle lamentele più comuni:
1. SI DORME PEGGIO. Che la notte in cui entra in vigore l’ora legale si dorma un’ora di meno è un fatto ovvio. Poco male, verrebbe da dire. Il problema è che il debito di sonno non è limitato a quel giorno soltanto. Il periodo di transizione è per la maggior parte delle persone assai più lungo e vale sia per il passaggio dall’ora solare a quella legale sia viceversa. Si dorme meno e il sonno è più disturbato, come ha evidenziato uno studio su Neuroscience Letters. L’impatto dell’ora legale sul nostro organismo è dovuto al ritmo circadiano, l’orologio interno che regola molte funzioni cicliche del nostro corpo. La melatonina, una delle sostanze coinvolte, viene sintetizzata quando è buio, e favorisce il sonno. Il problema con l’ora legale è che il sole sorge più tardi, rendendo più difficoltoso l’instaurarsi del modo “veglia”. Mentre di sera la luce dura più a lungo, confondendo di nuovo l’organismo sul tempo giusto per mettersi in modalità “riposo”. Le più sensibili agli effetti tipo “jet lag” dell’ora legale pare siano le persone che tendono a svegliarsi più tardi; i mattinieri ne risentono di meno. Alcuni impiegano fino a tre settimane per abituarsi, per altri basta un giorno.
2. ADDIO ALLA CONCENTRAZIONE. Meno sonno, o sonno disturbato, significa anche perdita di concentrazione e di produttività al lavoro. Uno studio sul Journal of Applied Psychology del 2012 ha rivelato che con l’ora legale c’è un aumento “drammatico” della quantità di tempo che le persone perdono a “cyberoziare” ovvero a navigare su siti che niente hanno a che fare con il lavoro. Nello specifico, i ricercatori hanno analizzato i dati sulle ricerche di siti della categoria “intrattenimento” forniti da Google per il lunedì successivo all’entrata in vigore dell’ora legale negli Stati Uniti. Rispetto al lunedì precedente, gli americani fanno il 3 per cento di ricerche in più legate a siti che hanno poco a che fare col lavoro, tipo YouTube o Facebook. Secondo un altro studio svolto in Indiana, Stati Uniti (dove fino a poco tempo fa le singole contee potevano scegliere di aderire o no all’ora legale), gli studenti delle contee che avevano appena portato avanti le lancette ottenevano punteggi del due per cento più bassi nel test SAT, l’esame di ammissione al college. Sembra poco, ma può bastare per vedersi precludere l’ingresso alle università più prestigiose.
3. INCIDENTI IN MACCHINA. È un fatto accertato che gli incidenti mortali diminuiscono nel periodo in cui è in vigore l’ora legale, in primavera, estate e inizio autunno, probabilmente perché c’è più luce quando la gente è in strada al ritorno dal lavoro. C’è però un’eccezione: il lunedì in cui l’ora legale entra in vigore. Quel giorno se ne registrano lo stesso numero o anche di più, probabilmente perché c’è più gente assonnata (e distratta) alla guida. Uno studio fatto sui minatori segnala anche un aumento di incidenti sul lavoro: accadono più spesso e sono più gravi quando le lancette vengono messe in avanti
4. CUORI IMPAZZITI. Secondo diversi studi, nella prima settimana di ora legale c’è un picco di attacchi di cuore. Si sa che il rischio di infarto è più alto al mattino rispetto ad altri momenti del giorno, probabilmente perché al risveglio il sistema cardiovascolare deve adattarsi rapidamente a vari cambiamenti. L’ora persa, forse, aggiunge stress a stress, e aumenta per le persone a rischio le probabilità di incorrere in un attacco. I medici suggeriscono a chi soffre di cuore di adattarsi gradatamente al cambio di orario, anche solo un quarto d’ora alla volta.
5. PIÙ SUICIDI. Uno studio condotto in Australia ha perfino riscontrato un aumento dei suicidi nelle prime settimane di ora legale, e in quelle successive al ritorno all’ora solare. Secondo i ricercatori, anche un piccolo cambiamento nei ritmi cronobiologici può portare a effetti devastanti nelle persone più vulnerabili.
fonte: FOCUS.IT
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EFFETTI E CURIOSITA’ SULL’ORA LEGALE
1916 L’anno in cui l’ora legale è introdotta in Italia. Il decreto, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 27 maggio di quell’anno, specifica che il provvedimento sarebbe entrato in vigore dal 3 giugno. I quotidiani dell’epoca dedicano alla notizia un piccolo spazio, in mezzo a bollettini di guerra e altri aggiornamenti sull’andamento del conflitto mondiale che si sta combattendo. A ispirare la decisione è proprio la guerra: l’ora di luce guadagnata in una fase “utile” della giornata (il tardo pomeriggio) può essere così impiegata per produrre armi e munizioni, al costo di un’ora di luce persa al mattino presto (momento considerato meno produttivo). Finita la guerra, si valutarono i vantaggi in termini di risparmio energetico. L’ora legale fu ripristinata e poi soppressa più volte, finché – a partire dal 1966 – in Italia entrò in vigore ogni anno.
543.800.00 kWh È il risparmio energetico annuo quantificato dal gruppo Terna per effetto dell’ora legale. Equivale al fabbisogno energetico della pubblica illuminazione in Sicilia.
+1 % L’aumento dei consumi di energia stimato invece da un gruppo di studiosi contrari all’ora legale (Università della California): l’aumento sarebbe legato principalmente al conseguente maggiore uso di condizionatori d’aria.
-3% La diminuzione delle attività criminose, conseguenza del prolungamento di un’ora di luce, secondo dati del Ministero degli Interni.
15% La percentuale di adulti nei quali, secondo uno studio del Dipartimento di Scienze Psichiatriche della Sapienza di Roma, il ripristino dell’ora solare provoca senso di irritabilità, fatica e difficoltà di addormentarsi.
3 settimane Il tempo che, secondo uno studio svizzero condotto su 500 teenager, potrebbe essere necessario per i più giovani per abituarsi al cambio d’ora.
1 su 2 I bambini che, secondo un’indagine del Codacons, manifestano disturbi del sonno in seguito ai due cambi di orario (Solare->Legale e Legale->Solare).
50% La percentuale degli italiani favorevoli all’ora legale com’è attualmente. Si tratta probabilmente di un disagio dovuto non tanto all’ora legale in sé, quanto ai 2 “cambi d’ora” che produce ogni anno. Tanto che, all’ipotesi di adottare l’ora legale per tutto l’anno, la percentuale degli italiani favorevoli aumenta fino all’80% (indagine Codacons).
-117.000 auto diesel L’impiego dell’ora legale in Italia consente di ridurre le emissioni di anidride carbonica equivalente di una quantità pari a 246.000 tonnellate (stima da dati Globales Emissions-Modell integrierter Systeme). È la quantità (media) di CO2 emessa in un anno da 117 mila auto a gasolio (considerando modello medio e percorrenza di 12 mila km/anno da dati Istat).
23,1 % La percentuale del risparmio, sul totale annuo, che si realizza nel solo mese di aprile: dei mesi nei quali l’ora legale resta in vigore, questo è il mese con le giornate più “corte” e dunque anche quello in cui il provvedimento risulta più vantaggioso.
5 effetti collaterali La ricerca scientifica dà ragione ad alcune delle lamentele più comuni:
1. SI DORME PEGGIO. Che la notte in cui entra in vigore l’ora legale si dorma un’ora di meno è un fatto ovvio. Poco male, verrebbe da dire. Il problema è che il debito di sonno non è limitato a quel giorno soltanto. Il periodo di transizione è per la maggior parte delle persone assai più lungo e vale sia per il passaggio dall’ora solare a quella legale sia viceversa. Si dorme meno e il sonno è più disturbato, come ha evidenziato uno studio su Neuroscience Letters. L’impatto dell’ora legale sul nostro organismo è dovuto al ritmo circadiano, l’orologio interno che regola molte funzioni cicliche del nostro corpo. La melatonina, una delle sostanze coinvolte, viene sintetizzata quando è buio, e favorisce il sonno. Il problema con l’ora legale è che il sole sorge più tardi, rendendo più difficoltoso l’instaurarsi del modo “veglia”. Mentre di sera la luce dura più a lungo, confondendo di nuovo l’organismo sul tempo giusto per mettersi in modalità “riposo”. Le più sensibili agli effetti tipo “jet lag” dell’ora legale pare siano le persone che tendono a svegliarsi più tardi; i mattinieri ne risentono di meno. Alcuni impiegano fino a tre settimane per abituarsi, per altri basta un giorno.
2. ADDIO ALLA CONCENTRAZIONE. Meno sonno, o sonno disturbato, significa anche perdita di concentrazione e di produttività al lavoro. Uno studio sul Journal of Applied Psychology del 2012 ha rivelato che con l’ora legale c’è un aumento “drammatico” della quantità di tempo che le persone perdono a “cyberoziare” ovvero a navigare su siti che niente hanno a che fare con il lavoro. Nello specifico, i ricercatori hanno analizzato i dati sulle ricerche di siti della categoria “intrattenimento” forniti da Google per il lunedì successivo all’entrata in vigore dell’ora legale negli Stati Uniti. Rispetto al lunedì precedente, gli americani fanno il 3 per cento di ricerche in più legate a siti che hanno poco a che fare col lavoro, tipo YouTube o Facebook. Secondo un altro studio svolto in Indiana, Stati Uniti (dove fino a poco tempo fa le singole contee potevano scegliere di aderire o no all’ora legale), gli studenti delle contee che avevano appena portato avanti le lancette ottenevano punteggi del due per cento più bassi nel test SAT, l’esame di ammissione al college. Sembra poco, ma può bastare per vedersi precludere l’ingresso alle università più prestigiose.
3. INCIDENTI IN MACCHINA. È un fatto accertato che gli incidenti mortali diminuiscono nel periodo in cui è in vigore l’ora legale, in primavera, estate e inizio autunno, probabilmente perché c’è più luce quando la gente è in strada al ritorno dal lavoro. C’è però un’eccezione: il lunedì in cui l’ora legale entra in vigore. Quel giorno se ne registrano lo stesso numero o anche di più, probabilmente perché c’è più gente assonnata (e distratta) alla guida. Uno studio fatto sui minatori segnala anche un aumento di incidenti sul lavoro: accadono più spesso e sono più gravi quando le lancette vengono messe in avanti
4. CUORI IMPAZZITI. Secondo diversi studi, nella prima settimana di ora legale c’è un picco di attacchi di cuore. Si sa che il rischio di infarto è più alto al mattino rispetto ad altri momenti del giorno, probabilmente perché al risveglio il sistema cardiovascolare deve adattarsi rapidamente a vari cambiamenti. L’ora persa, forse, aggiunge stress a stress, e aumenta per le persone a rischio le probabilità di incorrere in un attacco. I medici suggeriscono a chi soffre di cuore di adattarsi gradatamente al cambio di orario, anche solo un quarto d’ora alla volta.
5. PIÙ SUICIDI. Uno studio condotto in Australia ha perfino riscontrato un aumento dei suicidi nelle prime settimane di ora legale, e in quelle successive al ritorno all’ora solare. Secondo i ricercatori, anche un piccolo cambiamento nei ritmi cronobiologici può portare a effetti devastanti nelle persone più vulnerabili.
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